Il pan d’api è un prodotto dell’alveare poco conosciuto in Italia.
Ha origine dal polline che subisce una fermentazione lattica all’interno delle cellette del favo, attraverso un processo che dura circa 20 giorni.
Nello specifico le api usano il polline come fosse farina, lo impastano con il nettare e lo stipano nelle celle nelle quali avviene questa fermentazione naturale grazie agli zuccheri e all’acqua contenuta nel nettare, che lo mantiene integro fino a 17 anni.
Nel pandapi le proprietà biologiche e terapeutiche del polline sono accentuate: contiene vitamina E, vitamina C, carotenoidi, carboidrati, lipidi vitamina K ed enzimi digestori del latte in quantità variabile in relazione al tipo di pianta da cui è stato raccolto.
Ha un sapore agrodolce e gradevole. Assunto quotidianamente aiuta a contrastare lo stress e la stanchezza, ha un’azione immunostimolante e un effetto antibatterico. Contribuisce inoltre a combattere le allergie primaverili, anche quelle causate dai pollini stessi!
È un prodotto dell’alveare poco conosciuto in Italia, e la sua raccolta, se fatta eticamente, è sempre limitata, in quanto, essendo la scorta invernale principale di proteine per le giovani api, si può prelevare solo a quelle famiglie che durante la stagione non sopravvivono.